La sua vita, la sua arte
“Ciò che mi ispira è la natura:
la sua terribile immensità, grandiosa e sempre in movimento…
Ho una sola speranza:
esprimere, incarnare, catturare quest’emozione e, per quanto possibile, comunicarla agli altri…”
Scultore canadese, nato a Moers (Germania) il 10 febbraio 1909 da padre olandese e madre tedesca.
La famiglia emigra in Canada occidentale, nei pressi di Duhamel, in Alberta, quando ha 5 anni. Crescendo in una fattoria, compie la sua prima educazione al diretto contatto della natura, che sente profondamente. All’età di dodici anni, inizia a dipingere immagini delle case dei contadini del suo paese usando pennelli e colori fatti in casa. Nel ’23 lavora trebbiando i campi di grano, per guadagnare i soldi con cui poter comprare una scatola di colori e un violino.
Subito l’artista si sente chiamato alla musica, oltre che all’arte, e studia con impegno violino, lo strumento prediletto. Nel ’27 la famiglia vende la fattoria e torna in Europa, dove l’artista continua a studiare violino e si esercita nella pittura e nella scultura.
A Kassel suona nei caffè, nei teatri locali, per procacciarsi di che vivere. In questo periodo l’artista vede per la prima volta i musei e comincia ad eseguire copie per esercitare la mano. Nel ’30, all’età di ventun’anni, torna in Canada, a Montreal, dove deve affrontare un durissimo periodo per la grave crisi economica allora in atto. Continua a suonare nei caffè, nei concerti, nei cinematografi, ovunque sia possibile guadagnare qualcosa, e intanto dipinge con continuità, con un linguaggio figurativo, soprattutto fermando immagini di paesaggio. Nel 1934 ha la prima esposizione dei suoi quadri alla libreria “Top of the Hill” sul Beaver Hall Hill a Montréal: le sue opere rappresentavano panorami canadesi.
In quel tempo Noordhoek nutre un forte interesse per l’astronomia e si costruisce un potente telescopio con il quale indaga gli spazi. Questa esperienza non è per nulla secondaria nel mondo delle ricerche dell’artista, giacché ha per buona parte influito sugli esiti del suo lavoro attuale. La guerra segna fortemente l’artista, che impegna anni preziosi arruolato nell’esercito canadese.
Nel ’50 compie un lungo viaggio di studio in Europa visitando Parigi, Colonia, Francoforte, Kassel, Amsterdam. In quest’ultima città vede una grande esposizione di dipinti di Van Gogh che lo colpiscono fortemente, così come vari esempi di pittura impressionista nelle diverse città. Ma da tempo in Noordhoek andava lievitando la necessità di nuove immagini nell’ambito del non-figurativo e i primi esperimenti nascono proprio nel ’51 a seguito di quel lungo viaggio. Intanto frequenta artisti di varie nazionalità con intensi scambi di esperienze e comincia a esporre con regolarità. L’Accademia allora impera ancora, e rende difficili i passi delle punte d’avanguardia; l’artista reagisce fortemente a questa situazione e si vota completamente all’astrattismo, realizzando nel 1953 un quadro “Esplosione d’autunno”, che è totalmente astratto e già contiene tutte le indicazioni del suo lavoro successivo. Intanto nella sua pittura si fanno largo influenze diverse; evidente quella degli automatismi nella prima personale allestita nel ’54.
Seguono tre anni di varie esperienze e ricerche, con una certa nota emotiva, finché finalmente, alla soglia degli anni sessanta, Noordhoek passa del tutto alla scultura, da tempo latente nelle sue ricerche. Comincia ad operare sui metalli bruniti ed è affascinato dalla pietra. Le prime realizzazioni sono di tipo monolitico, con particolare cura della lucentezza e finezza delle superfici. Seguono da questo tempo le grandi esposizioni dell’artista che con un progresso rapido e in un prodigioso sforzo realizza una ricca serie di sculture monumentali. Espone al museo di Belle Arti di Montréal e al Simposio Internazionale di Scultura, all’università della stessa città; al Simposio Provinciale di Scultura ad Alma, all’89° Mostra Annuale dell’Accademia Reale delle Arti del Canada, alla VI Biennale internazionale di Carrara alla Mostra Campestre di Scultura, al Festival Shakespeariano di Straford, alla VI Mostra Internazionale di Scultura all’aperto di Legnano, e in varie gallerie private, in circoli di associazioni culturali, a Zurigo, a Firenze e in vari centri canadesi.
Intanto il prestigio di cui l’artista gode va rapidamente consolidandosi e gli frutta importanti riconoscimenti ufficiali. Nell’agosto del ’65 partecipa al Simposio di Scultura della Città d’Alma in Québec, e a Novembre riceve la medaglia “Sir Otto Beit” per meriti speciali nella scultura nel Commonwealt Britannico; nel 66 il Premio-Acquisto al concorso de La Musée du Québec, Canada; nel ’67 una borsa di lavoro per un anno in Cornovaglia, Inghilterra, assegnata dal Canada Council Arts; nel ’68 una borsa di lavoro in Italia assegnata dal Canada Council Arts e l’elezione all’Accademia Reale delle Arti del Canada. Affascinato dall’ambiente di Carrara, dove è presente una tradizione nel lavorare il marmo di più di duemila anni, l’artista vi si trasferisce definitivamente, dopo alcuni soggiorni, nel ’69. Nel suo studio, situato su una piccola collina con vista sul mare, trova il clima ideale che gli permette di lavorare all’aperto per quasi tutto l’anno. I riconoscimenti aumentano, e nel ’72 riceve la medaglia d’oro “Renato Colombo” per una mostra di sculture personale, e la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica Italiana per la scultura (il più alto riconoscimento nelle arti in Italia); nel 1974 gli viene assegnato dalla Provincia del Quebec, la creazione di una scultura in alluminio, che si intitolerà “Nobless”, per la collezione permanente de La Musée d’Art Contemporain, a Montréal in Canada; nello stesso anno rappresenta il Canada al Simposio Internazionale di Scultura a Saar, Amburgo. Nel 1976 viene invitato a partecipare al Simposio Internazionale di Scultura a Liberty Hill, Austin (Texas, USA), organizzato per il bicentenario degli Stati Uniti.
Nel 1977 partecipa al 1st Internationales Bildhauer Symposion della città di Eutin, in Germania. Nel 1980 rappresenta il Canada al Simposio Internazionale di Scultura a Norderstedt, Amburgo (Germania), e gli viene conferita la Medaglia d’oro al Merito all’Accademia Italiana delle Arti. Acquisizione da parte di Kreis Ostholstein,Città di Eutin, Germania. Acquisizione da parte della Città di Norderstedt (Amburgo) Germania. Nel 1984 viene premiato con il “Premio Mondiale della Cultura per le Lettere, le Arti e la Scienza della Vittoria”, assegnato alle duecento personalità di più alto livello nei campi delle Arti, Lettere e Scienze, scelti tra una selezione di diecimila candidati in tutto il mondo. Nel 1985 viene eletto all’Accademia Bedriacense di Cremona e gli viene conferito il titolo di “Cavaliere dell’Arte”. Nel 1987 gli viene conferita la Laurea Honoris Causa di Dottore in Arte presso l’Universidad Interamericana de Ciencias Humanisticas, Florida, USA.
Tutta la ricerca di Noordhoek punta alla comunicazione di quel sentimento poetico della vita che partendo da premesse universali, all’universale riconduce. Le sue forme, sempre severamente sintetiche, hanno come costante una torsione interna, una luce che affiora dal centro nevralgico della ricerca, e si diffonde, morbida e tenera, con la forza poetica che solo le forme semplici e perfettamente concluse possiedono. Sensibilissimo alle sollecitazioni che la materia stessa gli suggerisce, Noordhoek scolpisce ora quasi esclusivamente in marmo, realizzando esclusivamente pezzi unici. Il suo lavoro, monumentale e severo, ma sempre preso da quella palpitazione sottile che il ricordo e la profonda comunione con la natura può dare, s’impone come una delle più serie e qualificate ricerche a livello internazionale nell’ambito della plastica. All’artista è stata dedicata una vastissima bibliografia in tutti i paesi dove ha lavorato ed esposto.
Muore il 27 marzo 1992, la moglie lo ricorda così: “Trovava ispirazione nella natura, nel contemplare le bellezze del creato, era affascinato dalle cave. Aveva mille interessi e curiosità, suonava bene il violino ed amava studiare le stelle. Aveva un carattere semplice e sereno, amava l’amicizia, l’arte e la libertà.”
Le dieci opere più importanti:
1965 | “Manifest”, pietra calcarea di Terrebonne – mostra permanente, Montréal (Canada) – Premiato con la Medaglia Sir Otto Beit del British Commonwealth |
1965 | “Sérénité Deux”, calcite bianca per il Simposio di Scultura della Città d’Alma, Québec |
1966 | “Sérénité Theme”, marmo bianco del Vermont – mostra permanente, Musèe de Québec (Canada) |
1969 | “Genesis”, scultura in marmo bardiglio – VI Biennale Internazionale, Carrara (Italia) |
1970 | “Libertà Totale”, marmo di Carrara – collezione permanente Fondazione Pagani – Sculpture en Plein Air, Legnano/Milano (Italia) |
1972 | “Configuration”, scultura in marmo bardiglio – I Esposizione Internazionale di Marmo, Carrara (Italia) – collezione privata, Liegi (Belgio) |
1974 | “Nobless” scultura in alluminio – collezione permanente, Le Musée d’Art Contemprain, Montréal (Canada) |
1976 | “Fluidity of Life”, pietra calcarea di Cordova – mostra permanente in Liberty Hill, Austin Texas (USA) |
1977 | “Touchstone”, scultura in marmo di Carrara – mostra permanente della città di Eutin, Ostholstein (Germania) |
1980 | “Manifest Two”, scultura in marmo bardiglio – mostra permanente della città di Norderstedt, Amburgo (Germania) |
Sue opere figurano nei grandi musei e nelle più importanti collezioni pubbliche e private:
Montréal, Québec City, Ottawa, Toronto, Winnipeg, Vancouver –
Londra –
Sydney –
Gotebörg, Stoccolma –
Bridel –
Zurigo –
Milano, Firenze, Lago Maggiore, Roma, Marina di Carrara, Bocca di Magra –
New York City, Boston, Palm Springs –
Saarbrücken, Meschede, Göttingen –
Kingston –
BIBLIOGRAFIA:
Enciclopedia IDAF dell’Arte Moderna – 1973, Milano – Italia
Who’s Who in American Art – 13° Edizione, 1973
Canadian Artists in Exhibition – 1972/3
l’Art au Québec dépuis 1940 – Guy Robert
Symposium Plastik 4 – 1974, Saarbrucken – Germany
International Who’s Who in Art and Antiques – 2° Edizione, 1975